La performance intitolata “Risveglio” è nata come uno degli strumenti di ricerca artistica nell’ambito dell’ “Autoritratto,” che a sua volta è parte di un più ampio studio artistico-teorico ” Narcisismo come paradigma dell’arte contemporanea”.
Descrizione della performance “Risveglio”. L’artista rimane di fronte a uno specchio per molte ore, con lo sguardo fisso sui propri occhi. Osserva le modificazioni che avvengono all’interno di sé. Il performance è stato eseguito più volte.
Per la durata di tre ore l’artista guarderà ininterrottamente il suo riflesso, alla ricerca del vero sé. Il linguaggio prende forma attraverso l’atto meditativo e si trasforma nell’autoritratto. Entrando in contatto con il pubblico cercherà di mantenere una presenza costante nello spazio / tempo in relazione con lo spettatore. In questo modo, l’artista vuole rendere visibile l’importanza dell’unicità, della forza e della bellezza della vita di ognuno di noi. In un momento di saturazione delle informazioni, l’impossibilità di identificare i punti di riferimento fa si che perdiamo di vista il il miracolo nascosto al nostro interno. Il corpo spesso confine tra esterno/interno dove ognuno vive diverse realtà e solitudini. Paradossalmente una persona può osservare totalmente qualcun altro ma non può osservare totalmente se stesso. Il suo volto, il suo corpo e, soprattutto, i suoi occhi, possono essere visti solo nella riflessione o su una superficie riflettente.
“Tra il silenzio e il nulla che ho messo dentro, mi tengo le domande: Chi sono io?.. Che cosa sono io?.. ancora e ancora interrogarmi… E trovo le domande nuove. Io sono il mio corpo, Io sono la mia memoria, Io sono i mie emozioni. Oppure come potrei capire che cosa sono io, come potrei vedere, come potrei sentire, come potrei sfiorare e alla fine come potrei raffigurare ancora non vedendo, ancora non sentendo, ancora non sfiorando come potrei raffigurare “che cosa sono io»…
Mi fermo, sorrido e mi chiedo che cosa è questo gioco intellettuale senza senso è comico o tragico.
“La performance “Risveglio” non è unica, continua ogni volta che si ripete, in luoghi diversi ma sempre io, specchio e osservatore. Un autoritratto che vibra, ed è impossibile da fermare. Un’esperienza per toccare il fondo, ogni volta diversa, come diverse sono le cose che scopro, le conclusioni che traggo. E adesso penso che io, senza confronti d’altro, non ho trovato la via per il mio autoritratto, ma forse la vita ha trovato con me una via per ritrarsi.“